Il Regno Del Tango

Paolo Conte

Non son neanche del paese,
ho una valigia di carton,
sono vestito, sì, in borghese,
ma dentro c'è il bandoneon...

potrei sembrare un ragioniere,
anche un geometra potrei,
ma un tango sento io gridare
in fondo ai sentimenti miei...

fermo davanti ad un cinema
del novecento ed è il
dove ogni tanto fan musica
sei giorni no e un giorno sì

dan poco o niente di stipendio
per un tanguero encantador
è questo, dunque, il bel compendio
di un'esistenza di languor...

ma non importa, però vivo
un bel silenzio nel rumor
e osservo con lo sguardo bravo
il paesaggio dell'amor...

ci sono anime segrete
fregate dall'ispirazion,
sono persone che hanno sete
di dadaismo, di astrazion...

di un erotismo sconfinato
che sembra quasi una illusion
come un mistero mormorato
sui tasti del bandoneon...

e sull'ingresso del cinema
la proprietaria mi fa:
"qui sono io la musica,
và via, pezzente, và, và"

come una furia dinamica,
come se fosse un capron,
scalciando, brutta bisbetica,
coi piedi sul bandoneon...

Bandoneon, vecchio leon
mordila...
bandoneon, vecchio leon
mordi....